Autori II ed – 2005

GIAN MARIA TESTA – 11 marzo 2005
Cantautore popolare e raffinato al tempo stesso, Gianmaria Testa, oltre che d’amore, parla nei suoi brani di solitudine, di gioia, di pioggia, di speranza, costruendo storie su melodie limpide e senza ridondanze e puntando l’attenzione su contenuti ricchi di significato e sulla nudità dei sentimenti. Accosta il tango alla bossanova, il jazz alla habanera, rendendo ogni suo concerto uno spettacolo che non si dimentica, grazie anche alla magia dell’improvvisazione che si crea fra lui e Gabriele Mirabassi, uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale.

Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, vive e lavora a Cuneo, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. In Italia il percorso è stato un po’ più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Ha vinto il primo premio al Festival di Recanati  nel 1993 e poi di nuovo nel 1994, cinque i dischi al suo attivo, più o meno 1000 concerti in Francia, Italia, Belgio, Canada, Portogallo.
A seguito dell’uscita del disco, Il Valzer di un giorno nella Stagione 2000/2001 Gianmaria Testa ha realizzato una tournée che l’ha portato in alcuni dei più importanti e prestigiosi teatri italiani: dal Teatro Regio di Torino al Valle di Roma, dal Duse di Bologna, alla Pergola di Firenze, per non citarne che alcuni.
Nel marzo 2001 Il valzer di un giorno è uscito anche in Francia e nel resto d’Europa con l’etichetta Harmonia Mundi, riscontrando un unanime consenso di critica e pubblico. Ad oggi ha superato le 100 mila copie vendute in tutta Europa.
Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu. A settembre 2003 un’altra esperienza importante: lo spettacolo Attraverso realizzato al Festival della Letteratura di Mantova per Produzioni Fuorivia con Erri De Luca, Marco Paolini, Mario Brunello, Gabriele Mirabassi.
Il 24 ottobre 2003 è uscito in tutta Europa, Canada e Stati Uniti un nuovo disco, Altre Latitudini (Harmonia Mundi / Ird),14 canzoni di amore trovato o perso per le quali hanno suonato alcuni grandissimi musicisti (Mario Brunello, Enrico Rava, Rita Marcotulli, David Lewis, Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Fausto Mesolella, ecc.). Altre Latitudini è stato presentato in Francia per una settimana al Cafè de la Danse di Parigi e in Italia per una settimana al Teatro Gobetti di Torino. A questi hanno fatto seguito naturalmente altri concerti (al Nuovo Auditorium di Roma, al Teatro Rossini di Pesaro, al Teatro Alfieri di Asti, ecc.).

PATRIZIA LAQUIDARA – 26 luglio 2005

Non è comune, non è convenzionale, non è prevedibile. E’ un ammaliante miscuglio di sensibilità e tecnica impeccabile, questa giovane piacevolissima sorpresa della musica italiana che rivela il suo grande talento e le sue straordinarie capacità interpretative.
Non a caso è vincitrice del premio Recanati e, quando partecipa a Sanremo nel 2003, del Premio della Critica Mia Martini.
Un’artista ironica e audace nell’esplorare territori inaspettati, sedotta irrimediabilmente dalla musica brasiliana, unita in un profondo legame al fado portoghese ed alla musica medio-orientale e per sempre fedele al tango ed al jazz.
Perché la musica, per lei, è un lungo rapporto d’amore.
Patrizia Laquidara è catanese all’anagrafe ma cresciuta a Vicenza.Nel 1998 ha vinto una borsa di studio presso il CET, Centro Europa di Toscolano, di Mogol, per il corso autori ed interpreti sulla musica popolare veneta e lombarda. Sempre nell’ambito della musica popolare si è esibita e continua ad esibirsi in importanti festival in Italia e all’estero con il gruppo Hotel Rif, cimentandosi nel repertorio tradizionale di vari paesi del mondo (greco, arabo, balcanico, portoghese). Ha affrontato lavori sulla musica d’avanguardia, sul tango e spettacoli teatrali su brani di Federico Garcìa Lorca. Appassionata di musica brasiliana Patrizia ha dedicato un album a Caetano Veloso, (tramite l’etichetta Velut Luna) dal titolo “Para voce querido Cae” nel quale ha collaborato con artisti come Paolo Birro, Sasaki Marumo e l’orchestra d’archi di Marco Tezza.Con la canzone Agisce, ha ricevuto al Premio Città di Recanati tre riconoscimenti: “critica, migliore interpretazione e migliore musica. E’ stata tra i protagonisti del FESTIVAL DI SANREMO 2003, nella categoria Giovani, con la canzone LIVIDI E FIORI, vincendo il Premio della Critica Mia Martini e il Premio Alex Baroni per la migliore interpretazione. Sempre nel 2003 ha realizzato l’album, dal titolo “Indirizzo portoghese”, prodotto da Renato Venturiero per la Genius Records/Virgin Music. Patrizia e’ autrice della maggior parte dei brani presenti nell’album e interviene anche come produzione artistica in alcuni di essi. Al disco hanno collaborato musicisti quali: Fausto Mesolella degli Avion Travel (chitarre), Rita Marcotulli (piano), alcuni componenti del gruppo Aires Tango, come Marco Siniscalco (basso), Michele Rabbia (batteria) e Javier Girotto (fiati). Attualmente Patrizia é impegnata nel tour di Indirizzo Portoghese live e sta lavorando al suo nuovo progetto discografico che prevede un album in uscita nei prossimi mesi. Lavora e si esibisce inoltre con la pianista Debora Petrina nel progetto “Canzoni come nuove” spettacolo che propone la ricerca e successivamente la rielaborazione vocale e musicale di canzoni soprattutto della tradizione veneta: il canto di tradizione orale, la ninnananna, il canto di lavoro, la canzone narrativa e poi la canzone da battello, d’autore, la ballata, la romanza tardo ottocentesca di stile popolaresco, la canzone politica contemporanea. Insieme al compositore Paolo Buonvino é autrice del brano Noite e Luar, colonna sonora del film dal titolo “Manuale d’amore” di Giovanni Veronesi.

FABULARASA – 27 luglio 2005

Quattro musicisti di grande esperienza decidono di sperimentare un progetto, una storia tutta da scrivere, una nuova partenza: fondere le rispettive diverse inclinazioni musicali ed esperienze in un’originale ricerca di autenticità ed emozione.
Nasce così a Bari il gruppo Fabularasa ed è subito apprezzatissimo da pubblico e critica: sono tra i vincitori del premio Musicultura 2005 con il brano “Fiorile” e finalisti al concorso “Voci perla Libertà”. Enzo Jannacci, Pier Paolo Pasolini, Luigi Tenco, Chico Barque de Hollanda e Giorgio Gaber sono, fra malinconia ed ironia, gli ispiratori del loro linguaggio universale e coinvolgente.

CRISTINA DONA’ – 28 luglio 2005

Sospesa fra graffiante energia e dolcezza, in perfetto equilibrio fra espressività e stile, Cristina Donà ha infiammato la platea del 1 Maggio a Roma ed ha rotto tutte le reticenze della critica inglese, conquistando un pubblico che molto difficilmente gradisce una musica cantata in una lingua diversa e che l’ha addirittura definita l’equivalente italiana di P. J. Harvey.
Nei suoi quattro album (“Cristina Donà”, “Dove sei tu”, “Tregua” e “Nido”) il suo rock ruvido si trasforma prima in blues appassionato per scivolare poi in un jazz soffice e penetrante. Tra i suoi ammiratori Robert Wyatt e Ben Harper; è vincitrice di numerosi premi come la Targa Tenco per il “Migliore album d’esordio” e il Premio Lunezia come “Miglior autore emergente” per il valore poetico delle canzoni.
Fra lasciare chiuse dentro sé inquietudini e speranze e urlare senza freni le proprie emozioni, Cristina sceglie di rivelarci se stessa con una grazia fuori dal comune, attraverso la sua voce magnetica e la sua musica intensa.
Ascoltare le sue canzoni eleganti, tristi e sensuali allo stesso tempo vuol dire lasciarsi trasportare in un’atmosfera onirica, al di là dei limiti del tempo.

Cristina Donà rappresenta una delle voci più importanti del panorama musicale italiano.
Discograficamente attiva dal 1997, Cristina Donà viene da una vita spesa per l’arte, prima attraverso gli studi accademici, quindi con diversi lavori nel settore della scenografia (teatro, videoclip, ecc…) e dal 1991, nella musica. Grazie al crescente passaparola creato dalle sue ipnotizzanti performance, cariche di mistero, sensualità e sospinte da una voce unica, viene notata da Manuel Agnelli degli Afterhours che produce i suoi primi due album. “TREGUA”, l’album d’esordio del 1997 ottiene una serie di riconoscimenti stupefacenti: Targa Tenco per il miglior debutto, la critica positiva di tutte le riviste musicali (compreso quelle per addetti del settore di Musica e Dischi) e anche l’imprimatur di Robert Wyatt che sull’influente rivista Mojo la vota tra i suoi dischi preferiti dello stesso anno. Una lunga serie di concerti (anche con opening prestigiosi come quelli per Ben Harper e David Byrne) e il Premio Lunezia come “Miglior autore emergente” per il valore poetico delle canzoni, chiudono un primo periodo ricco di soddisfazioni, successi di critica e pubblico.
Il secondo album “NIDO” vede diverse collaborazioni importanti (dalla produzione di Mauro Pagani, all’apporto musicale di Morgan fino a Manuel Agnelli, ancora come produttore) e “il grande uomo magico” Robert Wyatt decide di “intervenire” in una delle canzoni più amate da Cristina Donà, “Goccia”. Un tour di grande successo inaugura il 2000, che viene chiuso dal debutto in libreria con il volume di successo “APPENA SOTTO LE NUVOLE”. Chiude l’anno ricevendo la “Targa SIAE” per migliore emergente al Club Tenco.
Il 2001 si apre con tre date primaverili assieme ad Ani di Franco; poi arriva l’invito (prima artista italiana) al prestigioso “Meltdown Festival” presso la Royal Festival Hall di Londra dove viene notata da Davey Ray Moor. Poi la decisione di provare una produzione internazionale e la realizzazione dell’album “DOVE SEI TU” tra estate e inverno, tra Italia, Inghilterra e le montagne di casa.
Il 10 settembre 2004 la Mescal ha pubblicato in Italia “CRISTINA DONA’”, il primo album in lingua inglese, sempre prodotto da Davey Ray Moor. Dopo pochi giorni, il 13 settembre 2004, l’album viene distribuito dalla Rykodisc in 33 paesi sparsi nel mondo (Australia, Europa, Sud Africa, Nuova Zelanda, Giappone, India,ecc…).